28 gennaio 2020, h. 18:00 – 19.30 Palazzo Reale di Napoli
“[…] Pensarono così di realizzare… un luogo della civiltà che affermava le sue ragioni; uno spazio aperto alla memoria attiva, allo studio, alla riflessione, all’azione collettiva. Un progetto potente e ardito che all’ingegneria della follia oppone lo spazio del dialogo, richiamando l’architettura alle sue responsabilità di coscienza della città”
Bellezza, memoria e meraviglia, fondamenti e nuove fondazioni di chi si occupa di architettura. O di teatro. O di chiunque si occupi del museo, ovvero di offrire attraverso la visione, valore.
Tempo e architettura nella loro intima connessione convergono sulla riattualizzazione del museo come metafora del mondo e del tempo, della Storia e delle storie di ognuno.
Il teatro classico lo ha sempre trasmesso, attraverso i miti.
L’infanzia lo ha ricevuto, dalle fiabe.
La vita attraverso la capacità di vedere ciò che l’esperienza offre oltre le categorie in cui qualcuno le ripone.
Il museo in tempo reale è cogliere ciò che vedi. Come quel museo che vede raccoglie e riconosce il frammento scelto. Esponendolo fuori luogo e fuori tempo, lo illumina.
Il frammento, materiale o immateriale, storia o racconto, nasce da un luogo attivato da un tema e da chi lo vede.
IL MUSEO IN TEMPO REALE È COGLIERE CIÒ CHE VEDI, ESPONENDOLO FUORI LUOGO E FUORI TEMPO. COSÌ SI ILLUMINA.
Dentro e fuori il museo, incontri, performance, narrazioni, riflessioni attraversano luoghi e discipline, recuperando tutta la profondità di tempi e spazi differenti. Così il museo si fa vivo: diviene in tempo reale.
Si apre alle città per suggerire un nuovo ruolo al Museo, il suo divenire Laboratorio del Presente, in grado di narrare storie controverse di un tempo e di ora, e la loro possibile progettualità.
Il Museo come Laboratorio del Presente e il Museo in Tempo Reale hanno sinora attraversato: Memoriale della Shoah di Milano, Triennale di Milano, Politecnico di Milano, Pinacoteca di Brera, Castello Sforzesco, Museo Pietà Rondanini, Università Cattolica del Sacro Cuore e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano e ora raggiunge il Palazzo Reale di Napoli.